COMUNICATO AI LAVORATORI:
Dalle informazioni che giungono a noi lavoratori dai preposti del termovalorizzatore di Ponte Malnome (peraltro comunicate a voce solo ad alcuni), l’azienda sembra sia intenzionata ad un fermo impianto per effettuare un “revamping”, senza che si conoscano i tempi di durata di tale operazione.
Non ci sorprende questo atteggiamento: l’azienda in tutti questi anni di lavoro, 20 per inciso, ci ha tenuti sempre all’oscuro di tutto, comunicandoci le cose sempre a fatti avvenuti. La cosa che ci insospettisce di più, invece, sono alcune dichiarazioni dei sindacati confederali, nella fattispecie della CGIL, la quale afferma di aver ricevuto notizia di questo fermo impianto <<in occasione dell’ultimo incontro tra dirigenza e organizzazioni sindacali>>.
Sarebbe quindi interessante, sapere da quanto tempo la CGIL e tutte le altre illustrissime OO.SS., siano a conoscenza di questa scelta aziendale, e perché non ne abbiano data immediata notizia ai lavoratori in forza presso l’inceneritore dei rifiuti ospedalieri gestito da AMA, dove peraltro, sono impiegati/e anche molti operatori e operatrici della coop Edera, già contrattualmente svantaggiati.
Per non parlare poi della “sparata” riguardante la motivazione del fermo operativo, alla quale solo chi è sprovveduto o in malafede può credere e, successivamente riportare, che sia necessario interrompere le attività di incenerimento per non avere fermi impianto in coincidenza del prossimo giubileo.
Nel frattempo abbiamo richiesto un urgente incontro con la direzione del personale, perché noi lavoratori più di altri abbiamo diritto a sapere cosa l’azienda voglia fare dell’impianto e di noi lavoratori e lavoratrici.
Roma, 28 Aprile 2015.
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