CONTRATTO NAZIONALE DEL COMMERCIO
3 milioni di lavoratori senza diritti e con salari da fame
Confcommercio e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs UIL hanno sottoscritto il nuovo contratto del commercio che siamo certi farà scuola rappresentando un modello da seguire per molti altri rinnovi contrattuali, come quello del Turismo o delle Telecomunicazioni.
Il CCNL del COMMERCIO è tra i piu’ importanti riguardando circa 3 milioni di lavoratori\trici ed è il primo rinnovo all’insegna del JOBS ACT.
Un contratto che non rivede le normative vigenti, come ad esempio quelle che obbligano al lavoro festivo, e rappresenta un deciso passo indietro con il sostegno attivo della CGIL che rende ancora piu’ insicuro, precario e ricattabile il lavoro senza circoscrivere il potere datoriale o la crescente iniziativa di esternalizzare alcuni reparti e lavorazioni alle cooperative che pagheranno poco i loro dipendenti. Un vero affare per i grandi marchi.
Le ripercussioni negative delle esternalizzazioni si avranno anche sulla contrattazione di secondo livello. Le domeniche lavorative sono istituzionalizzate e viene introdotto un meccanismo sulla malattia che penalizzerà i lavoratori e le lavoratrici: infatti al terzo certificato i primi 3 giorni saranno pagati solo al 66%, al quarto metà al 50%, al quinto senza retribuzione, eccezion fatta per le assenze superiori a 11 giorni.
Si penalizzano, quindi, le malattie brevi che negli ipermercati sono frequenti perché in luoghi chiusi la incidenza delle influenze è particolarmente alta.
Aumenta l’orario di lavoro settimanale: sono previste 44 ore settimanali per un massimo di 16 settimane (guarda caso le settimane di maggiore vendita) consentendo ai datori di lavoro di far recuperare le ore extra a proprio piacimento senza alcuna maggiorazione e senza pagare gli straordinari.
Anche gli aumenti sono irrisori, basti pensare che gli 85 euro medi lordi in media saranno suddivise in 5 tranches nell’arco di un triennio
Di conseguenza: il CCNL COMMERCIO accorda aumenti irrisori e incapaci di recuperare il potere di acquisto; si aumenta l’orario settimanale a costo zero; l’orario diventa flessibile e la vita precaria; si applica il JOBS ACT, si Iintroducono i contratti part time di 8 ore settimanali (magari il fine settimana con un salario da fame); il contratto a tempo determinato e a meno ore diventerà il contratto di riferimento nel commercio
E tutto cio’ sarà il modello da seguire per i prossimi rinnovi, con il consenso e la partecipazione attiva di Cgil Cisl Uil
Roma 02/04/2015
COBAS LAVORO PRIVATO
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IN SINTESI
Il nuovo CCNL del Terziario, Distribuzione e Servizi occupa oltre tre milioni di lavoratori ed è attivo dal 1 aprile 2015 al 31 dicembre 2017.
• Aumento dei minimi tabellari: l’aumento medio è di 85 euro lordi per un IV livello da suddividere in cinque tranche:
o 1 aprile 2015
o 1 novembre 2015
o 1 giugno 2016
o 1 novembre 2016
o 1 agosto 2017
• Decorrenza: il vecchio contratto resta valido fino al 31 marzo di quest’anno, quindi ai lavoratori non spettano indennità di vacanza contrattuale o una tantum come successo per altri rinnovi
• Orario di lavoro: in tema di flessibilità durante i picchi di lavoro il nuovo articolo prevede che l’azienda possa richiedere il superamento dell’orario stabilito da contratto fino a 44 ore settimanali per un massimo di 16 settimane. Le ore prestate oltre il normale orario di lavoro non saranno pagate come straordinario ma concesse come riduzione di orario nei periodi di minor carico di lavoro
• Contratti a termine: la percentuale di conferma resta al 20% e viene applicata anche all’apprendistato
• Lavoratori svantaggiati: in caso di lavoratori disoccupati o con reddito inferiore al minimo è possibile stipulare un contratto a tempo determinato di 12 mesi in cui è previsto un percorso formativo in cui i lavoratori saranno inquadrati:
o per i primi sei mesi di due livelli inferiore rispetto alla qualifica
o per i successivi sei mesi di un livello inferiore rispetto alla qualifica
• Elemento economico di garanzia: come per il precedente contratto, anche in questo rinnovo è prevista l’erogazione di una determinata somma a novembre 2017 per le aziende che non applicano la contrattazione di secondo livello
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