Esplodono le vertenze nella Sanità di Roma e in particolare nel mondo oscuro degli APPALTI e delle ESTERNALIZZATE. Stipendi non pagati, precarietà, sfruttamento, appalti e gare al massimo ribasso, minacce, ritorsioni, anomalie in busta paga, incertezza costante, burocrazie. Di fatto le norme con cui la Regione Lazio gestisce il mondo degli appalti nel pubblico, NON PERMETTE LA TUTELA REALE dei DIRITTI dei LAVORATORI e delle LAVORATRICI e non garantisce assolutamente la qualità del SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE.
Per questo il 27 SETTEMBRE SCORSO è nato il COORDINAMENTO APPALTI/ESTERNALIZZATE SANITA’ in collaborazione con i COBAS DEL LAVORO PRIVATO e COBAS SANITA’, RICERCA UNIVERSITA’
Il 10 e 11 Ottobre, due scioperi caratterizzeranno le vertenze nel settore degli appalti e nei servizi esternalizzati della SANITA’ REGIONE LAZIO. Oltre alle vertenze singole, il NOSTRO OBIETTIVO è l’INTERNALIZZAZIONE. Un percorso lungo da conquistare con la lotta, per tutelare diritti e qualità del servizio.
10 OTTOBRE – SCIOPERO delle lavoratrici delle operaie delle pulizie MA.CA SRL, in servizio presso il SANDRO PERTINI. Uno Sciopero indetto da COBAS LAVORO PRIVATO e USB LAVORO PRIVATO che da mesi sostengono insieme la lotta delle lavoratrici ( quasi tutte donne ) della società che gestisce al SANDRO PERTINI (ma anche in altre ASL della Provincia) il servizio di pulizie. Da mesi i loro stipendi arrivano in ritardo e sono considerati un’optional. Dalle ore 8,30 Presidio all’ospedale e iniziative itineranti.
11 – OTTOBRE SCIOPERO della COOPERATIVA CAPODARCO – SERVIZIO RECUP con manifestazione sotto la sede della Regione Lazio dalle ore 10,00 Via Rosa Raimondi Garibaldi 7 / via Genocchi. Uno sciopero contro il rischio chiusura sedi e le incertezze di una gestione controllata a seguito dello scandalo MAFIA CAPITALE
In questa occasione abbiamo presentato domanda di incontro alla Regione e ai Gruppi consiliari.
ECCO I COMUNICATI
10 OTTOBRE – SCIOPERO OSPEDALE SANDRO PERTINI (scarica il comunicato USB COBAS)
BASTA SACRIFICI ! VOGLIAMO AL CERTEZZA DELLO STIPENDIO – VOGLIAMO DIRITTI
BASTA APPALTI AL MASSIMO RIBASSO E INCIUCI CON LA MA.CA SRL
10 OTTOBRE – SCIOPERO DEI LAVORATORI E DELLE LAVORATRICI DELLE PULIZIEDEL SANDRO PERTINI
Le lavoratrici e i lavoratori della MA.CA SRL in servizio presso l’ospedale SANDRO PERTINI SCIOPERANO ANCORA IL 10 OTTOBRE.
Non è possibile lavorare senza stipendio. Da mesi infatti la nostra retribuzione è solo un optional sia per la MA.CA SRL che per le istituzioni competenti, dalla Regione Lazio, Alla ASL RM 2. Decine di famiglie in difficoltà economica e a questo si aggiunge la arroganza di una Azienda che è stata capace di minacciare di licenziamento le lavoratrici e i lavoratori che hanno partecipato alle assemblee sindacali lo scorso 27 Settembre.
La Direzione Sanitaria, la ASL, la Regione Lazio sono responsabili di questa situazione. CONTINUANO A FARE GARE AL MASSIMO RIBASSO con l’idea che si SPENDA MENO e dove partecipano “pescecani” degli appalti. Non è vero che si spende meno ed è dimostrato. Mentre è vero che con il giochetto degli appalti si mantiene la burocrazia delle cooperative e delle ditte che gestiscono gli appalti e l’unico risparmio è lo stipendio di chi lavora.
IL SERVIZIO DI PULIZIE è parte integrante del servizio sanitario. Un ospedale pulito è un ospedale che tutela il diritto alla salute. Ma un ospedale pulito si può avere solo se vengono tutelati i nostri diritti e se abbiamo la certezza dello stipendio
SIAMO STUFI E SIAMO STUFE DI ASPETTARE I MIRACOLI e di assistere ad un gioco odioso chi ci rimette sono gli UTENTI del SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO, i lavoratori e le lavoratrici degli appalti che lavorano senza diritti e spesso senza stipendio.
PER RISOLVERE I PROBLEMI LA REGIONE DEVE INTERNALIZZARE IL SERVIZIO.
Chiediamo che la MA.CA srl venga estromessa dall’appalto
Che ai lavoratori e alle lavoratrici venga data al certezza della retribuzione
Che il servizio venga internalizzato recuperando così nei costi e nella qualità
Roma 05/10/2016 COBAS LAVORO PRIVATO USB – LAVORO PRIVATO
11 OTTOBRE – SCIOPERO COOPERATIVA CAPODARCO (scarica il volantino )
80 33 33 RECUP BUONGIORNO
Nel 2011 la nostra cooperativa è entrata in crisi. Era una crisi economica, gestionale, morale. Prima ci sono stati tolti la 14esima, la pausa decurtata di un quarto d’ora; poi ci hanno messo in cassa integrazione straordinaria; senza chiederci permesso siamo stato messi in solidarietà e ci sono state ridotte le ore di lavoro. Un bel giorno ci dicono che il presidente è indagato nell’ambito dell’inchiesta su “Mafia Capitale”, ci mettono l’amministrazione giudiziaria e il nostro essere soci di una cooperativa perde di qualunque significato.
Nel corso dell’esercizio dell’amministrazione giudiziaria viene ridisegnata la turnazione oraria di tutti gli operatori del recup (all’insegna di una maggiore equità diranno…). Questa misura produce un disagio per i lavoratori (la maggior parte a contratto part time) in aggiunta al fatto che l’orario di lavoro dovrebbe essere oggetto sia di contrattazione sindacale che accordato con ì lavoratori, perciò non imponibile dall’alto.
La recente misura che obbliga tutti i contratti sopra le sei ore ad intrattenersi mezz’ora in più sul posto di lavoro è lesiva esattamente allo stesso modo.
Un approccio autoritario e difficilmente comprensibile, ritiene strategico rinunciare per ragioni presumibilmente di bilancio, alle sedi di Ostiense, Frosinone, Giglioli, Torricola, dirottando tutta la Capodarco su Pomezia, emblema dell’incapacità imprenditoriale (e vogliamo vederla così) della classe dirigente della Cooperativa. Acquisto mal digerito dai soci lavoratori, acquisto mai votato in assemblea, acquisto costato svariati milioni di euro.
Questa scelta mette in difficoltà in primis i lavoratori con disabilità che si troverebbero a dover rinunciare al servizio navette fornito dal comune di Roma, ma anche tutti gli altri che si troverebbero a fare i conti con una sede mal collegata dai servizi pubblici. Come se non bastasse i soci che volessero utilizzare la soluzione del tele-lavoro per poter ovviare in parte alle difficoltà che incontrerebbero nel trasferimento di sede a Pomezia, non verrebbero in alcun modo tutelati a riguardo, dato che questo è sì contemplato dal CCNL ,ma non è adeguatamente normato e quindi metterebbe il dipendente alla mercé dei capricci del datore di lavoro.
Contestualmente la Regione Lazio ha indetto dei bandi di gara il cui principio cardine è il contenimento dei costi (massimo ribasso) eliminando servizi utili ai cittadini tra cui il Recall (promemoria appuntamenti sanitari) . Questo indirizzo alimenta dinamiche che portano all’incremento del profitto a scapito della qualità del servizio pubblico incentivando lo sfruttamento della forza lavoro.
I lavoratori della Cooperativa Capodarco ritengono inaccettabile proseguire in questa direzione.
Da 20 anni i soci Capodarco resistono a qualunque asperità, sia personale Call Center che personale assegnato alle strutture sanitarie. Lavoratori, quest’ultimi, che da sempre hanno lavorato “illegalmente” accanto ai colleghi della ASL, avendo comunque le stesse mansioni ma uno stipendio ben più magro a fine mese.
Ma ora è giunto il momento che, in nome del tanto sbandierato “risparmio”, la Regione internalizzi i lavoratori delle commesse del comparto sanitario, garantendo ad un costo contenuto una più alta qualità ed eticità del lavoro.
COBAS CAPODARCO dichiara, per gli argomenti sopra elencati, una giornata di sciopero per l’ 11 ottobre.Presidio in via Genocchi (Regione Lazio)
Per una verifica dell’operato dell’amministrazione giudiziaria. Contro questa gestione della cooperativa.
Contro la precarizzazione voluta dalla Regione Lazio
Roma 06/10/2016
COBAS CAPODARCO
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