TELECOM ITALIA : BEN TORNATI …ESUBERI !
Finito il primo round (come lo hanno definito alcuni giornali) tra Telecom e Segreterie Nazionali di Cgil, Cisl e Uil cosa rimane sul tavolo?
Resta una nuova dichiarazione di esuberi, maggiore rispetto alle dichiarazioni del 2013 che portarono ad un accordo ( che denunciammo come pericoloso ) – il quale come sostiene anche il Segretario Cgil – “tagliava il salario, aumentava la produttività e impegnava l’azienda a internalizzare attività da ridistribuire agli esuberi dichiarati”. In più, aggiungiamo noi, peggiorava le condizioni di lavoro con la timbratura in postazione, la geolocalizzazione ecc
Ritorna l’ombra della cassa integrazione (a 15 anni da quel famoso 4 settembre 2000), l’avvio del percorso di esternalizzazione della Divisione Caring, annunciato anche questo 2 anni e mezzo fa e il rifiuto di procedere alle assunzioni perché il Governo non ha introdotto le modifiche necessarie ai decreti attuativi del JOBS ACT.
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Eppure, la stessa azienda aveva dichiarato che con l’accordo sul CARING un risparmio di 60 milioni cui aggiungerne altri 142 con lo strumento della Solidarietà difensiva (terminata ad Aprile 2015). Grazie ai vecchi “arnesi” dei dipendenti Telecom quindi i conti sono migliorati nel 2014, senza il Jobs Act e senza i 4.000 giovani sottopagati e ricattabili cui aspira.
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Non sappiamo oggi come finirà questa storia estiva. Alcune cose però possiamo dirle :
L’azienda non vuole aprire una vertenza pesante perché ne pagherebbe il prezzo in termine di immagine attraverso operazioni di marketing, con il restyling del marchio e il rilancio del logo TIM. Sappiamo che il privato è bello fin quando si socializzano i costi e si privatizzano i profitti, o meglio: i soldi se li spartiscono i soliti noti e i costi li deve affrontare lo Stato, il pubblico, i contribuenti.
Perdendo quel principio minimo di convivenza civile, per il quale agli stessi che ti fanno guadagnare centinaia di milioni di € andrebbe comunque garantito un salario, SE A PAGARE QUESTO SALARIO devono essere i contribuenti allora varrebbe la pena riprendersi Telecom Italia e redistribuire al pubblico gli utili.
Sappiamo che il fantasma della Cassa Integrazione è la prossima porta che, forse, saremo costretti ad aprire con il disagio economico e psicologico che comporta e che alcuni di noi hanno già affrontato nel 2000
Sappiamo che la societarizzazione dimostra che gli accordi, costati lacrime e sangue agli operatori del Caring, valgono meno della carta straccia per lor signori. Lo stesso accordo che voleva l’A.D. Patuano è stato superato dalla Legge infame di Renzi sul controllo a distanza. Sappiamo che l’esternalizzazione del Caring è solo una rappresaglia per chi non vuole accettare di essere schiavo.
Sappiamo che nonostante il nuovo accordo sulla rappresentanza che doveva dare uguale dignità a tutti i sindacati, Telecom ha imposto al Ministero/MISE l’ordine del giorno e gli invitati (CGIL-CISL-UIL escludendo anche le RSU delle stesse organizzazioni evidentemente ritenute inaffidabili!)
Questo è lo stato dell’arte. Abbiamo fatto bene a scioperare il 30 Giugno. Il 29 luglio in piena estate ci sarà un nuovo incontro al Ministero, nel quale TELECOM ENTRERA’ NEL DETTAGLIO DEI NUMERI. Ci vorrebbe uno scatto di reni e organizzare una bella iniziativa per tirare le Orecchie all’Azienda, al Ministero e alle eventuali SEGRETERIE compiacenti. Sappiamo che è difficile in così breve tempo. Ma fin da ora sarà necessario pensare a Settembre contro questo stillicidio ” e questo vero e proprio attacco alla dignità e alla sopravvivenza lavorativa dei 53.000 sopravvissuti
Ringraziamo chi in queste settimane lo ha capito e si sta organizzando con noi per dare forza e voce a quei sindacati che non si accucciano alla prima carezza del padrone come un bassotto fedele. Abbiamo bisogno di ognuno e ognuna di voi per moltiplicare forze, energie, idee, persone per costruire una diga da erigere a tutela della nostra occupazione e dei nostri diritti.
Roma 23 Luglio 2015 COBAS TELECOM
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